Da Marone al Colle di San Pietro Passando per Ariolo, Pregasso e Vesto

Si parte da piazza Vittorio Emanuele, si gira a destra su via Roma e poi a sinistra su via Zanardelli e via Giulio Guerini fino ad arrivare ad Ariolo (il percorso è, fin qui, su strada asfaltata).

Ariolo è la più piccola tra le frazioni di Marone e il nome deriva da Rio = torrente, di cui è un diminutivo.

Girando a destra si attraversa il ponte sul torrente Opol (Opol in dialetto è l’acero campestre, albero che anticamente si usava per sostenere la vite); si gira subito a sinistra e si imbocca via Garibaldi (a sinistra vi è l’edicola – Santèla in dialetto – della Madonna di Lourdes).

Via Garibaldi è una tipica strada acciottolata e a gradini che da Ariolo porta a Pregasso: anticamente era detta via del Seredolo (Serédol è, in dialetto, il Cerro, Quercus cerris, una varietà di quercia).

Quasi giunti a Pregasso, camminando tra gli ulivi, sulla sinistra vi è l’edicola settecentesca del Serédol. Pregasso era, almeno fino al XV secolo, la sede del Comune Rurale, denominato Pregatio cum Marone.

Nella piazzetta (vi si arriva girando a sinistra, lungo via San Pietro) vi è la fontana pubblica sovrastata dall’edicola della Madonna di San Pietro: inoltrandoci nel vicolo a destra troviamo un involto sovrastato dalla sinopia, quasi illeggibile, di un’Annunciazione. La frazione è piccola, ma ricca di architetture civili, con segni del Cinquecento e dei secoli seguenti.

Tornati sui nostri passi si percorre nuovamente via San Pietro (dove incontrate l’Azienda agricola Camplani, negozio in cui trovate moti prodotti a Km 0, e il ristorante Camplani, rinomato per la posizione panoramica e per i piatti della tradizione) fino alla via acciottolata e a gradini che porta alla chiesa di San Pietro.

Prima di salire leggete le lapidi che narrano la storia delle edicole della Passione e guardate il sasso con l’impronta dei ginocchi del cavallo di san Carlo Borromeo (almeno così narra la leggenda).

Lungo la salita trovate le edicole della Via Crucis (con formelle novecentesche in ceramica, recentemente restaurate).
Giunti in cima all’erto colle dirigetevi verso i punti panoramici e riposatevi ammirando una delle viste più stupefacenti del lago d’Iseo e di Marone.

Ritornati sulla strada asfaltata scendiamo un centinaio di metri e, a sinistra, imbocchiamo un tratto della Via Valeriana fino a Vesto.

Vesto è un tipico e minuscolo villaggio medievale ed è rimasto sostanzialmente integro nella struttura, fatta di stretti vicoli, involti, contrafforti e case a corte: merita una visita.

Scendiamo poi via Gandane fino a prendere via Caraglio – antica via litoranea immersa negli ulivi dove vi è l’edicola del Padre Eterno e, poco dopo, un’ottocentesca pietra miliare – la percorriamo tutta fino al cimitero, dove prendiamo via Foppe e poi via Borgonuovo.

Poco dopo il passaggio a livello attraversiamo la Sp 510 e ci dirigiamo verso il Parco Rosselli – fermatevi al Bar-Bar, dove è possibile assaporare un aperitivo in riva al lago – percorriamo il lungolago e ci ritroviamo al punto di partenza.